Il futuro dei notebooks il “Framework Laptop”
Di Luigi Tripiciano
L’evoluzione dei laptop negli ultimi anni ha portato il mondo dei notebook a un livello di portabilità estrema. Si è arrivati a coniare un vero e proprio termine di classificazione, il cosiddetto ultrabook, computer portatile dalle dimensioni ridottissime, dal peso piuma e che fa della portabilità la sua pietra miliare. Oltre ad una durata della batteria che raggiunge ormai ore ed ore di utilizzo. Ricordiamo tutti i portatili di vecchia generazione, che ancora oggi trovano posto sugli scaffali dei negozi per applicativi gaming o estremamente produttivi e multimediali: i notebook denominati desktop replacement. Possiamo indegnamente tradurlo come “in sostituzione del desktop”. Vere e proprie macchine AIO senza compromessi: potenza, numero di porte spropositato senza tralasciare alcun tipo di connettività. È chiaro che macchine di questo tipo, di portatile hanno ben poco. L’esigenza di rendere un portatile, davvero portatile, ha indotto i brand a ricercare un form factor sempre più sottile, leggero e trasportabile.
Ma di che stiamo a parlare allora? Abbiamo già risolto il rubicone, direte voi. Ma non è così.
Anche gli ultrabook hanno un enorme compromesso: la modulabilità. Perché se i più appassionati (come me) acquistano ancora componenti separate per l’amore di assemblare un pc da sé, non tutti hanno la passione o il tempo per un’impresa del genere. Senza considerare che l’esigenza di alcuni professionisti di portabilità rende pressoché impossibile far ricadere su di un desktop la propria scelta di PC. E questo rappresenta probabilmente il più grosso limite di un notebook. Va inoltre ricordato che rispetto ad un desktop, alcuni ultrabook per mantenere le dimensioni compatte adottano la soluzione di saldare i componenti sulla scheda rendendone impossibile la sostituzione. Fino ad oggi.
E si perché nel mercato dei computer portatili si è fatto strada quello che potrebbe rappresentare la rivoluzione copernicana del notebook: il “Framework Laptop”.
Il Framework laptop
Si tratta di un notebook che fa della modularità la propria forza. Il concept è sottile, leggero e dal design accattivante. Non è dato sapere il prezzo di mercato ma si hanno già informazioni sulle specifiche tecniche: display da 13.5”, aspect ratio da 3:2 e una risoluzione di 2256 x 1504 pixel. A bordo troviamo una webcam con risoluzione 1080p e 60 FPS con una batteria da 55 Wh. Tutti i modelli saranno dotati di processori Intel Core di 11a generazione. La piattaforma supporterà fino a 64gb di RAM e 4TB di storage su standard NVMe Gen4. Ovviamente WiFi e un’attenzione particolare all’utilizzo di componenti riciclate per lo chassis.
Ma bando alle ciance e agli sterili tecnicismi; passiamo al vero core business di questa macchia: la modulabilità.
Esempi di moduli per il “Framework Laptop”
Il PC potrà essere aggiornato in ogni sua parte: scheda madre, processore, RAM, storage etc. consentendo non solo un upgrade intragenerazionale ma un vero e proprio salto intergenerazionale con l’avanzare del tempo. Immaginate, metaforicamente, di acquistare un’auto, a cui potrete cambiare il motore non solo se si fonde, ma anche se ne viene commercializzato un modello nuovo che va più veloce e consuma meno. Lo dico da nerd: una figata pazzesca!
Sarà inoltre possibile sostituire eventuali porte e connettori sullo chassis per adattare la connettività del device alle proprie esigenze. Oltre che intervenire per eventuali assistenze o riparazioni DIY risparmiando tempo e denaro. Potrà essere acquistato in una versione preassemblata o, per i più impavidi, ricevere i componenti separatamente e assemblarlo in autonomia.
Siamo di fronte a una micro-rivoluzione del settore che all’insegna dell’innovazione green e intelligente, potrebbe abbattere definitivamente la l’obbligo al compromesso tra performance, modulabilità e portabilità.