Sicilia arancione, Confcommercio Siracusa ‘Non lo comprendiamo’
Di Luigi Tripiciano
Un duro attacco da parte di Confcommercio di Siracusa all’intera classe politica sulla decisione di reinserimento in zona arancione della Sicilia. È Elio Piscitello, presidente della Confcommercio del capoluogo, a chiedere: “Non comprendiamo: perché, per l’ennesima volta, la Sicilia sia definita zona arancione quando i dati ci collocano più vicini alla zona bianca?”.
Stando ai dati Covid, per l’associazione di categoria sarebbe poco consono reinserire la Sicilia, seconda miglior regione dopo la Sardegna, in zona arancione. I numeri parlano chiaro: 90 infetti su 100.000 abitanti, 7 province su 9 con statistiche da zona bianca e ricoveri in terapia intensiva al 12%. Tutti dati ben al di sotto delle soglie previste per un inasprimento delle libertà personali. Il tutto, stando sempre alle parole di Piscitello, in un momento in cui la poca mole di lavoro esistente rappresenta l’unica salvezza dei lavoratori per fare fronte alle spese.
“E allora ci chiediamo semplicemente perché? Non è chiaro che lasciare aperte le attività commerciali – continua Piscitello – significa consentire ad alcune famiglie di poter comprare un tozzo di pane? Abbiamo la sensazione che chi ci dovrebbe tutelare, durante le conferenze Stato-Regione, non abbia chiara la situazione in cui versano gran parte dei siciliani. Tanti imprenditori sono sulla soglia della disperazione, bollette da pagare, titoli in scadenza, mutui ed affitti da onorare, senza la relativa contropartita dell’incasso. Quanti altri sacrifici occorre chiedere a questa terra martoriata?”.