Il Linguistico dell’Archimede di Rosolini si veste d’arancio contro la violenza di genere
16 giorni di attivismo per combattere la violenza di genere. È questo l’impegno che gli studenti della classe 3L del Liceo Linguistico di Rosolini hanno assunto lo scorso 25 novembre quando, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, hanno scelto di aderire alla campagna dell’ONU “Orange the world”.
“Orange the World”, ovvero “tingiamo il mondo di arancione”, è un’iniziativa mondiale che prevede la creazione di eventi a tema con questo colore, a cui anche l’Istituto di Istruzione Superiore “Archimede” ha aderito.
La prof.ssa Alessandra Brafa, docente di Lingua Francese ed esperta in Social media management, ha accolto l’invito della Dirigente Scolastica dott.ssa Maria Teresa Cirmena a “realizzare, in orario didattico, opere e attività con l’obiettivo di sensibilizzare, riflettere, prevenire e contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione”. Attraverso la tecnica dello storytelling e la selezione di materiale autentico, ha stimolato la creatività degli studenti che hanno espresso il loro punto di vista sulla questione avvalendosi di linguaggi e codici diversi.
A una fase teorica in cui gli studenti hanno appreso in lingua i contenuti dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 sull’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze, e i dati relativi ai fenomeni di violenza in Italia e in Francia, è seguita l’attività pratica. Interessante la sceneggiatura contemporanea realizzata nel laboratorio che da linguistico è diventato teatrale, con gli studenti nei panni di performers. Alcuni vestiti di rosso hanno rappresentato Thanatos, la morte; altri hanno indossato capi arancioni, a simboleggiare Eros, l’amore. Una lotta, dunque, che ha propeso a favore della pulsione alla vita, con l’immagine simbolica di un’arancia che sorride, di una ragazza in arancio che abbraccia e salva la compagna abbigliata di rosso, come vittoria della ragione sulla società.
“Abbiamo tradotto il pensiero in immagini, parole e segni. Un procedimento mediato dal confronto, dal dibattito e dalla mise en commun di esperienze, opinioni ed emozioni. Ne è scaturita una riflessione di ampio respiro, che ci ricorda che il rischio che corriamo nella civiltà odierna è quello di consentire all’istinto tanatoico caratterizzato da rabbia, tristezza, gelosia, passione accecante e malata, di prevalere al punto da impedire una futura rigenerazione umana. Gli studenti hanno apprezzato la maniera alternativa di affrontare un tema complesso ma urgente, di cui hanno colto la responsabilità, producendo elaborati degni di nota: dalle parole incastonate in simboli di pace che rievocano i calligrammes del poeta francese Apollinaire; a poster di pubblicità progresso, fino ai versi della poesia di una studentessa, con traduzione in lingua a fronte, che rilevano un’interiorità profonda e una fine sensibilità letteraria. Il 25 novembre, attraverso le attività proposte a scuola, ha segnato, dunque, l’inizio di un cammino di sensibilizzazione da percorrere assieme, tutto l’anno, vestendo, se possibile, anche di arancio. Un colore non predominante nei nostri armadi ma che i ragazzi protagonisti di questa esperienza, adesso, associano all’energia e alla libertà; una scelta cromatica – conclude la prof.ssa Brafa – che rammenta l’impegno quotidiano a contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza”.
Alessandra Brafa