Il Prefetto Scaduto dialoga con gli studenti rosolinesi

Il Prefetto Scaduto dialoga con gli studenti rosolinesi

In occasione del trentennale delle stragi mafiose del 1992, mercoledì 11 maggio è partito il mini tour de LA SICILIA “Capaci di ricordare, capire, cambiare” alla presenza del Prefetto Scaduto.

Rosolini – Si è svolto mercoledì 11 maggio, nella Sala Biblioteca Multimediale dell’IISS “Archimede” di Rosolini, l’incontro- dibattito “Capaci di ricordare, capire, cambiare”, promosso dal quotidiano LA SICILIA, in occasione del trentennale delle stragi mafiose del 1992. 

 A dialogare con gli studenti e le studentesse, Sua Eccellenza il Prefetto di Siracusa, dott.ssa Giuseppa Scaduto, e il Direttore responsabile del quotidiano LA SICILIA, il giornalista Antonello Piraneo. Presente anche la giornalista Laura Valvo, caposervizio della redazione siracusana del quotidiano. Ha aperto i lavori la Dirigente Scolastica dell’IISS Archimede, la dott.ssa Maria Teresa Cirmena, lieta di ospitare la prima tappa di un evento che si ripeterà in altre scuole siciliane e si chiuderà in un oratorio del quartiere San Cristoforo di Catania, luogo simbolo della lotta alla mafia.


Celebriamo oggi la giornata della legalità in ricordo di tutte le vittime della mafia, a conclusione di una serie di attività organizzate, nel corso dell’anno, dalla nostra istituzione scolastica in ottemperanza alle direttive del Miur e facendo riferimento all’articolo 1 della Legge 107, che afferma il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza, capace di educare alla cittadinanza attiva. Un impegno ancora più concreto dal 2019, con l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione Civica in ogni classe” ha spiegato la DS Cirmena.

La Dirigente Scolastica Maria Teresa Cirmena

Centinaia gli studenti attivamente coinvolti, sia in presenza, nel rispetto dei presidi anti-Covid, che in diretta streaming, connessi dalle aule dei tre plessi: Liceo, IPCT, ITIS.

Entrare nelle scuole assieme alle autorità ci aiuta a costruire una società civile diversa, che possa apprendere dalla lezione di Falcone e Borsellino, che faccia dell’eredità dei giusti l’insegnamento per capire la Sicilia di quegli anni, la Sicilia che abbiamo ereditato e la Sicilia che vorremmo costruire. Dobbiamo fare in-formazione: informare formando le generazioni future affinché la nuova classe dirigente abbia al proprio interno l’anticorpo della cultura della legalità” ha commentato Piraneo. Il giornalista ha proiettato una raccolta di pagine di giornale estrapolate dall’archivio storico de LA SICILIA per analizzare i titoli dell’epoca, che tuttora fanno riflettere. A seguire, ha permesso ai ragazzi di ascoltare le registrazioni audio delle chiamate effettuate dai primi soccorritori giunti sul luogo della strage di Capaci, compiendo un vero e proprio viaggio nel tempo.

Il Direttore responsabile del quotidiano LA SICILIA, Antonello Piraneo

Piraneo ha denunciato la violenza di quegli atti barbari, che hanno scritto una delle peggiori pagine della storia dell’isola, modificandone il corso. 

Parole commentate anche dal Prefetto Scaduto, a cui i rappresentanti di classe hanno rivolto quesiti interessanti, formulati nelle settimane scorse assieme ai docenti referenti di Educazione Civica, nell’ambito del percorso su legalità e Costituzione. Il dibattito, moderato dalla docente e giornalista Alessandra Brafa, è stato partecipato e ha indagato temi diversi, dall’atteggiamento mafioso al bullismo, dalla dispersione scolastica alla riqualificazione dei beni confiscati alla mafia fino alla necessità di recuperare le periferie come azione di contrasto alla criminalità. 

Dovete essere voi lo strumento del cambiamento – ha auspicato in chiusura di incontro Sua Eccellenza il Prefetto– La mafia verrà sconfitta? Sì, assolutamente sì, e mi auguro possiate certificarlo voi”. 

Sua Eccellenza il Prefetto Scaduto

Dal dibattito sono emersi nuclei tematici interessanti, che il direttore Piraneo ha sintetizzato in tre punti: “Lo sviluppo come antidoto alla mafia perché laddove c’è sviluppo non c’è mafia, mentre laddove c’è degrado e disagio sociale è più facile per la mafia farsi anti-Stato. Un altro elemento importante è il ruolo della scuola, dato che la dispersione scolastica è elemento dirompente per il proliferare della mafia. Terzo concetto è la pericolosità della mafia che capisce dove sono i soldi e gli affari”.

All’evento, che ha permesso di guidare i tanti studenti verso un’educazione alla legalità nutrita di nuove consapevolezze, segue adesso una fase laboratoriale di scrittura. Le riflessioni dei giovani, infatti, si trasformeranno in elaborati con cui gli studenti dell’IISS “Archimede” firmeranno una pagina del quotidiano LA SICILIA, in occasione del prossimo 23 maggio. 

Alessandra Brafa

alessandra brafa

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