Spazio Spadoni Sicilia sigla la seconda giornata della Convention nel tema del “dono”
Intensa, emozionante e partecipata è stata la seconda giornata della Convention di Spazio Spadoni che ha trattato prevalentemente il tema del dono quale “regalo” alla vita.
Ad affrontare questa tematica è stata per Paola Pisciotta, Presidente Aido Sicilia, e volontaria dal 1980, corrisponde alla promozione della cultura del dono che ha dichiarato: “per superare la cultura atavica dell’intangibilità della salma del defunto“. Toccante, a seguire a testimonianza dei coniugi Busà, nonchè referenti Aido Città di Avola, che hanno narrato l’emozionante storia del figlio Giovanni morto a solo 25 anni fa per un incidte stradale e del suo gesto di voler donare gli organi. Grazie a questo “dono” 7 persone hanno ricevuto il “dono” appunto di una nuova vita. La donazione di Giovanni, avvenita 21 anni fa, è stata la più importante nel senso del numero di organi donati. Oltre alla donazione si è parlato anche di ricezione del dono con Salvatore Boscarino, componente della Nazionale Italiana Calcio Trapiantati, che ha raccontato della sua battaglia contro la leucemia,diagnosticata a 14 anni, e di come, grazie al “sì” di un donatore anonimo, nel 1996, abbia ricevuto un trapianto di midollo osseo riconquistando la normalità fatta di socialità, scoutismo e sport.
A seguire Marzia Marzo, persona con disabilità, che, sin da giovanissima, ha vissuto esperienze di pellegrinaggio grazie all’U.N.I.T.A.L.S.I, presentata da Roberto Torelli.
A seguire è stata la volta di S.E.R. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, che ha parlato di giustizia sociale, collegandola all’Economia di Francesco,con il duplice riferimento a Papa Francesco e a S. Francesco, per una economia ecosostenibile e solidale.
Molto atteso anche l’intervento di Mons. Salvatore Rumeo, Vescovo della Diocesi di Noto il quale ha affermato: “Mentre le Opere di Misericordia corporale chiamano i cristiani a colmare lacune specifiche come la mancanza di cibo, di acqua, di vestiti, di accoglienza e di visita, le Opere spirituali sono un po’ più complesse visto che toccano il mondo dell’anima o delle psiche” ha esordito Mons. Rumeo.”Consolare gli afflitti– ha continuato – richiede la relazione. La vera consolazione avviene, infatti, quando nel silenzio si sta con le persone che sono nell’afflizione. Ci sono infelici capaci di consolare perché riescono a trasformare il dolore in letizia”.Sua Eccellenza ha poi chiarito cosa significa “perdonare le offese” per un cristiano: “Perdonare significa fare del male subito un’occasione di grazia. Il perdono sradica in profondità il male e la vendetta che esso in genere comporta“.
Nel pomeriggio, Suor Elisabetta Giussani, Superiora Generale della Congregazione Missionaria Sorelle di Santa Gemma, ha condiviso la sua esperienza nel Villaggio di Kavimvira, interrotta dalla guerra del 1996, e ripresa nel 2021 grazie al fortunato incontro con il dott. Luigi Spadoni e l’adesione al progetto Hic Sum. Successivamente,Michelangelo Patanè, Presidente Nazionale del Movimento Apostolico Ciechi, ha relazionato sull’inclusione delle persone con disabilità nella società attraverso l’abbattimento delle barriere fisiche ma soprattutto mentali. Al suo intervento è seguito quello di Violetta Defilippo, che ha portato la sua esperienza in Etiopia come insegnante in una scuola di ragazzi non vedenti.
A far da eco alle sue parole i commenti di Don Alfonso e della moderatrice Annamaria Amarante che hanno plaudito all’esempio e al coraggio di chi “senza vista dimostra di avere una visione chiara della propria vita“. Sull’importanza di pregare Dio per i vivi e i morti ha insistito Fra Giuseppe Colluradella Comunità delle Beatitudini di Noto.
La seconda parte del pomeriggio ha visto al tavolo dei relatori Annamaria Amarante, missionaria coordinatrice dei progetti di sviluppo umano integrale della Comunità Missionaria di Villaregia in Africa e America Latina, che ha sviluppato l’Opera di Misericordia Spirituale “Ammonire i peccatori“, puntando un riflettore sugli abusi e gli scandali che interessano la Chiesa sin all’antichità.
Il prof. Salvatore Cavallo, fisico e direttore scientifico del C.U.M.O., ha chiuso la rosa di interventi disquisendo sull’Opera di Misericordia “Insegnare agli ignoranti“.”Formare gli ignoranti significa parlare anche di una dimensione spirituale che avvolge l’essere umano e lo penetra dentro“, ha esordito Cavallo per poi soffermarsi sul concetto di capitale sociale e della giustizia sociale.
La seconda giornata è terminata con la proiezione del videomessaggio di Don Fortunato di Noto,fondatore e Presidente di Meter, che ha parlato del corpo. “In una società in cui si fa di tutto per svestire l’altro, la grandissima missione di Meter si ispira a questa Opera di Misericordia: vestire gli ignudi. Oggi, forse più di ieri, la nudità dell’uomo deve essere seriamente vestita di dignità per vedere la bellezza dell’altro. Un impegno a cui tutti siamo chiamati“.