Mamma Iabica a Siracusa, buon cibo, prezzo medio-alto e qualche errore tecnico
Siracusa, 20/08/2023 collaboratore Paolo Rubera
Tutto è cominciato una sera a cena. Quattro amici, seduti attorno ad un tavolo di un ristorante, che in comune hanno:”la buona tavola”. Ho meglio, il piacere di una buona cucina, con i suoi sapori ed aromi, a rallegrare le nostre anime.
L’idea è di creare una rubrica, all’interno del presente giornale online, per recensire i ristoranti dove si va a mangiare. Dietro indicazioni di uno nostro amico, siamo andati a cenare da: “Latteria di mamma Iabica” in via G.B. Perasso 13, Siracusa, per iniziare questa esperienza.
L’ accoglienza è cordiale, personale gentile. Ambiente piacevole, forse un po’ di sovrabbondanza di oggetti sulle pareti nelle sale. Dehors essenziale.
L’insieme dell’offerta delle portate è abbastanza significativa. Così come la carta dei vini. Quello che è mancata l’assistenza alla scelta dei piatti e del vino. Molti piatti sono all’impronta della cucina siciliana tradizionale con sapori e aromi vari, legati ai prodotti della terra. Non manca la presenza di pietanze a base di pesce.
Le scelte ricadono su: un antipasto di alice e pesce palombo, fritto, che di norma dovrebbe essere un piatto estremamente gradevole; un primo di pasta con uova di pesce spada e gamberetti; per finire, un secondo pezzetti di baccalà fritto su un letto di crema ceci fragranti ed una insalata mista. Ovviamente una bottiglia di vino di una cantina locale. Tutte le portate hanno una buona presentazione. Un primo delicato ben equilibrato, l’aspettativa non è stata delusa. Invece, il disappunto viene dall’antipasto e dal secondo piatto. Le alice erano insipide, al contrario del pesce palombo era ineccepibile. Questo ha comporto una disarmonia di gusto. Una svista non giustificabile per un ristorante che mira all’eccellenza. Il difetto del secondo piatto è stato quello di annullare la combinazione di gusto fra il baccalà e’ la crema di ceci. Essa era fredda è il baccalà caldo. Questo contrasto così netto, caldo freddo, ha reso difficile al palato di gustare la bontà del piatto.
Terminata la disanima di tutto il contorno, dal servizio agli utensili usati a tavola. E’ un vero peccato, visto le potenzialità che esprime complessivamente il locale, dare al rapporto qualità/prezzo un giudizio deficitario.