Alla Kore di Enna il partecipato seminario su Embodied Education e Didattiche Disciplinari con il prof. Gomez Paloma
ENNA – Grande partecipazione e interesse per il IV Seminario di studi “Embodied Education e Didattiche Disciplinari”, che si è tenuto venerdì 31 gennaio all’Università degli Studi di Enna Kore. L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento di Studi Classici, Linguistici e della Formazione e ha visto la partecipazione di numerosi docenti, ricercatori e professionisti del settore educativo.
Il seminario, che si inserisce all’interno del ciclo di incontri “Embodied e comunità educante: letteratura, sviluppo e prospettive”, è stato ideato dal Coordinatore nazionale, il professor Filippo Gomez Paloma, Ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, e vede il coinvolgimento di nove atenei italiani.
Ad aprire i lavori sono stati la professoressa Marinella Muscarà, Direttrice del Dipartimento SCLF, e il professor Carmelo Salvatore Benfante Picogna, Dirigente Tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia. Nel suo intervento introduttivo, la Direttrice Muscarà ha evidenziato l’importanza di sperimentare approcci innovativi nella formazione: “L’Embodied Education ci consente di ripensare le pratiche educative alla luce di paradigmi scientifici che valorizzano il corpo e l’esperienza vissuta. Solo attraverso un’educazione poliprospettica e inclusiva possiamo rispondere in maniera efficace alle sfide del mondo contemporaneo”. A seguire, il keynote speaker, il prof. Gomez Paloma, dopo aver introdotto il concetto di Embodied Education, ha spiegato come corpo e mente interagiscano nell’apprendimento, mettendo in luce la stretta interconnessione tra dimensione corporea, competenze cognitive e sviluppo sociale.
Un altro momento significativo della giornata è stato rappresentato dalla tavola rotonda condotta da Nicolina Pastena, Referente dell’unità locale sull’Embodied Education, con il contributo di Alessandra Lo Piccolo e Eugenia Taranto (UKE). Le studiose hanno animato un confronto dialogico sulle sfide e le opportunità dell’Embodied Education per la promozione dell’inclusione nelle pratiche educative.
Nel pomeriggio, si sono svolti sei workshop paralleli dedicati agli ambiti linguistico, matematico e antropologico. Condotti da Mattia Mantellato, Vivian Milagroz De La Cruz, Patrizia Tortella (UKE); Carlotta Soldano e Andrea Ghersi (Università di Torino); Antonio Cuccaro (Università di Macerata); Chiara Gentilozzi (Università di Macerata), i laboratori hanno fornito strumenti per integrare efficacemente il corpo nell’insegnamento, utilizzando tecniche come lo storytelling in movimento, la lettura ad alta voce e tecnologie educative con cui stimolare l’apprendimento multisensoriale.
Rivolto principalmente ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria, arricchito dalla presenza di tanti futuri insegnanti di sostegno, il seminario si è concluso – tra gli applausi dei partecipanti- con le parole del prof. Gomez Paloma: “L’Embodied Education rappresenta oggi un’opportunità con cui superare i modelli tradizionali di insegnamento e costruire un’educazione che valorizzi il corpo come veicolo di conoscenza e consapevolezza. Si tratta di un paradigma scientifico che, attraverso l’integrazione di tecnologia, etica e responsabilità, potrà fornire risposte concrete alle esigenze di una scuola in continua evoluzione”.
Alessandra Brafa