Derby amaro e sconfitta meritata per l’Ortigia, che cade in casa contro un Telimar

Derby amaro e sconfitta meritata per l’Ortigia, che cade in casa contro un Telimar apparso più in
condizione e più determinato a conquistare i tre punti, peraltro pesanti perché permettono ai palermitani di salire
all’ottavo posto in classifica, scavalcando di un punto proprio i biancoverdi. La squadra di Piccardo, adesso nona e
costretta a guardarsi alle spalle per non essere coinvolta nei play-out salvezza, ha sofferto molto l’aggressività e la
velocità degli uomini di Baldineti, registrando un passaggio a vuoto decisivo nel terzo tempo. Nella prima metà di gara,
infatti, in acqua regna l’equilibrio, il match è divertente e vivo, con le due formazioni che si affrontano a viso aperto.
L’Ortigia parte bene con la doppietta di Cassia, ma i palermitani, trascinati oggi da Marini e Muscat, migliori in acqua,
ribaltano il punteggio e poi rimangono avanti fino al 4-4 firmato ancora da Cassia a un minuto dalla sirena. Nel
secondo parziale, il Telimar prova la prima fuga, portandosi per due volte sul doppio vantaggio, ma in entrambi i casi
l’Ortigia rientra, chiudendo però sotto di una rete all’intervallo lungo. Nella terza frazione, i biancoverdi sprecano
molto in avanti, sbattendo spesso su Holland, mentre i palermitani sono cinici e realizzano un parziale di 3-0 che li
porta sul +4 prima degli ultimi otto minuti. Nel quarto tempo, l’Ortigia prova a reagire, ma il Telimar risponde sempre
puntuale, cedendo un po’ solo nei minuti finali, quando però ormai il cronometro ha emesso il verdetto. Finisce 11-13,
con gli ospiti che esultano e la squadra di Piccardo che adesso dovrà ricompattarsi per uscire da un momento non
facile.
Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo analizza la sconfitta: “Abbiamo concluso male in tantissime occasioni, anche
nitide, evidentemente è un momento in cui non riusciamo a inquadrare lo specchio della porta. Anche le ripartenze
subite nascono da conclusioni sbagliate, è una cosa che ha portato la squadra ad allungarsi e ad esporre il fianco al
loro contropiede, che in tre-quattro occasioni ci è costato caro. E sapevamo che poteva accadere. Ad ogni modo, il
campionato è questo, bisogna mettersi sotto con il lavoro, ora siamo noni e la decima è molto vicina a noi, quindi c’è
lo spauracchio dei play-out che incombe. Bisogna essere realisti e consci della nostra condizione. Abbiamo preso 13
gol in casa e questa non è una partita nella quale puoi prendere così tanti gol, ma questo è lo stato delle cose, bisogna
prenderne atto e lavorare per migliorare”.
Il tecnico biancoverde sottolinea l’importanza di scongiurare il coinvolgimento nella lotta salvezza: “Quando abbiamo
perso Bitadze avevo detto che noi avremmo dovuto cercare innanzitutto di evitare i play-out. Ed è un concetto che, a
maggior ragione, ripeto adesso. Dobbiamo essere consapevoli che questa è la nostra dimensione, che la situazione è
questa e che dobbiamo lavorare per risolverla”.
A caldo, parla anche capitan Christian Napolitano, che professa realismo: “La nostra dimensione oggi è quella di una
squadra che non deve retrocedere. Dobbiamo evitare i play-out, cercare di arrivare almeno noni, perché il rischio di
retrocedere c’è se entriamo in acqua senza carattere come oggi. Nelle partite toste come questa bisognerebbe avere
un altro atteggiamento, perché sapevamo che loro altrimenti ci avrebbero messo sotto sportivamente. Il Telimar ha
vinto meritatamente e faccio loro i miei complimenti. Noi al momento siamo una squadra che deve combattere per
salvarsi, inutile parlare di play-off. Oggi siamo venuti fuori troppo tardi, invece bisognerebbe riuscirci dal primo tempo,
combattendo poi con pazienza, come facevamo prima. Il problema è il carattere. Possiamo allenarci duramente,
provare schemi, ma se in acqua non entra l’uomo non serve a nulla. Non vedo la giusta cattiveria in molti di noi.
Dobbiamo capire che dobbiamo evitare i play-out, che l’obiettivo cambia. Dobbiamo lavorare in silenzio ed entrare
nell’ottica che bisogna pensare solo a salvarsi”.